giovedì 10 aprile 2014

Vetri siriani





Fragili storie di vetro
La scoperta del vetro, secondo la leggenda eternata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia del 77 d.C. pare sia dovuta ad alcuni mercanti Fenici, ma reperti archeologici rilevano che il vetro compare in Medio Oriente già tra il 3500 e il 3000 a.C. smentendo così la tradizione riferita da Plinio, che contiene pur sempre delle verità sulla composizione del vetro: il vetro nasce dalla silice delle sabbie dolci, di cui la sabbia del Belo in Fenicia era molto adatta,combinata con la calce; tale fusione è favorita dalla soda alcalina ricavata anticamente dalle ceneri delle alghe. Inoltre sono stati sicuramente i mercanti e navigatori Fenici a diffondere gli oggetti e le tecniche del vetro in tutto il bacino del Mediterraneo.
La produzione più antica di vetro ha origine nell’età del Bronzo, in Mesopotamia; i più antichi reperti archeologici sono grani di collane, intarsi lamine e sigilli. Qui l’attività vetraria si sviluppa fino circa al 1200 a. C. quando declina riprendendosi solo nel IX secolo a.C. diffondendosi nel bacino mediterraneo. In una prima fase il vetro è molto prezioso mentre intorno al 50 a. C. è ormai di impiego comune e ben presente nelle aree d’influenza ellenistica.
Nell’impero romano la diffusione del vetro e la sua produzione si devono all’innovativa tecnica della soffiatura, messa a punto sulla costa fenicia nel I secolo a.C. intanto nel Medio Oriente, gli artigiani siriani e palestinesi continuano a produrre vetri soffiati a stampo fino al VII secondo, mentre, dopo le guerre d’espansione araba, si profila lo stile finemente elaborato dell’Islam.
Agli intensi commerci della Repubblica Veneta con il Medio Oriente si devono influenze reciproche nelle tecniche e nelle forme sviluppate da fenici, egiziani e siriani. Un atto notarile del 982 attesta che a quel tempo già si lavorava il vetro a Venezia dove la lavorazione del vetro si concentra nell’isola di murano: ancora oggi il vetro di Murano è tutelato da un marchio di origine.
A Venezia i segreti dell’arte vetraria venivano custoditi gelosamente mentre sul versante occidentale della Penisola i vetrai di Altare, in Liguria, portano il loro lavoro all’estero e in Europa il vetro è lavorato con maestria nel sud della Germania, in Slesia, Turingia, Sassonia e Baviera, nel sud-ovest della Francia, in Lorena e Provenza, e nei Paesi Bassi a Bruxelles e a Liegi.
Alla fine del Medioevo, e poi nel Rinascimento si assiste a una grande crescita sia nei materiali che nelle tecniche tanto che verso la fine del XV secolo Venezia è il centro vetrario più prestigioso e insieme a Padova (deteneva) alte scuole e sedi di ricerca per gli scienziati del tempo.
Dal punto di vista tecnico nel corso del Settecento, la supremazia della (facon) di Venise viene scalzata in Europa e in America dai vetri al piombo, più pesante di quello veneziano, ma brillante e morbido e più adatto all’intaglio e da quelli al potassio, più duro e molto luminoso. Il crollo della Repubblica provocato da Napoleone nel 1797 paralizza l’industria del vetro che si rilancia solo nella metà dell’Ottocento.
di Luca M. Venturi

 




martedì 8 aprile 2014

Blue moon

braccialetto in filo di alluminio martellato




Martella e martella qualche cosa è saltato fuori!! Nella sua estrema essenzialità questo girocollo mi piace per la forma delle grosse perle quadrate in resina stampata come un "sasso lunare" (questa è stata la prima impressione fantastica che ho avuto! ), irregolare e poroso dal bel colore blu intenso! I componenti in alluminio sono di mia lavorazione , il disegno è ancora molto semplice ma sto mettendo a frutto il mio amore per i "geroglifici"per poter creare qualcosa di più elaborato!
Alcuni esperimenti sono falliti perché ho voluto azzardare disegni un po' troppo arzigogolati e durante la battitura mi si sono rotti.....ma al prossimo tentativo ce la farò!!! Parola di fmb!

Come un ricamo

semplicemente elegante!

giovedì 27 marzo 2014

Collana in ceramica greca


work in progress.... ecco un anticipo sul lavoro che sto svolgendo. .  . Manca ancora qualche dettaglio . . . poi, finito!


queste perle in ceramica sono veramente belle!



Assemblaggio avvenuto!!!! Con un po' di fatica perché volevo rifinirla senza fare notare troppo i nodi di chiusura ma...si sa che quando un lavoro è artigianale l'imperfezione fa la differenza!!!


fmb

mercoledì 26 marzo 2014

Giada....o giù di lì!


Francesca mi ha fatto il favore di posare con una mia creazione.....quale altra miglior bellezza avrei potuto scegliere?


sabato 22 marzo 2014

Creazione di elementi in alluminio martellato

Non potevo non lasciarmi incantare dalla lavorazione del filo di metallo, perché mi piace manipolare, e il metallo ben si presta a innumerevoli lavorazioni e permette di sbizzarrire la fantasia in creazioni di gioielli personalissimi!!!Per questo tipo di lavorazione non ci vuole molto, basta munirsi di un filo metallico (che sia rame , alluminio o argento ecc.) un martello adatto alla martellatura  del metallo, un tronchese, una pinza a punte tonte e tanta voglia di "smantellare all'impazzata"......Poi se vogliamo dare un tocco in più possiamo aggiungere perle a nostro piacere!
Il prima e il dopo.... un groviglio quasi informe di filo dopo la martellatura  diventa un bel pezzo da utilizzare come base per un orecchino o come un ciondolo per una collana.....

.......torno a martellare....ci troviamo a lavoro finito!
Facendo una piccola ricerca sul tipo di martelletto che avrei dovuto usare mi sono imbattuta in un sito che aveva una vetrina ricchissima di martelli di ogni genere!
Io, per non saper né leggere né scrivere, mi sono fidata dell'intuito e ho acquistato questo modello che ha la base da una parte rigata mentre dall'altra presenta delle piccole bolle concave....questo serve a dare al metallo ,che lavoreremo, un effetto diverso a seconda della faccia del martello che useremo!



Qui ci troviamo al secondo step.....ho sagomato dei pezzi di filo d'alluminio a mio piacere poi ho incominciato a martellarli col martelletto dalla parte rigata!
Uhmmm, questo è quello che sono riuscita a partorire!!!
Devo fare qualche ritocco per dare un po' più di armonia alla composizione che tutto sommato però non è venuta malaccio!

fmb
Variazione al tema

Mistero

La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero.......sta qui il mistero di ogni arte, di ogni vera scienza!
(A. Einstein)





venerdì 21 marzo 2014

Spirale etnica



Questo braccialetto è la risultanza di una raccolta di pezzi provenienti da mie collane, che avevo abbandonato  in una scatola mezze rotte!!! E guarda cosa ho scovato.. due bellissimi pezzi in argentone con incastonate piccole perle di turchese e corallo ....
Ho giocato con l'utilizzo dei materiali, e volutamente ho abbinato pezzi poveri come il legno con il cristallo e la corniola, con perle di vetro e con i meravigliosi ovuli in argento indiano.

giovedì 20 marzo 2014

Orecchini lilla

Il violetto è un insieme di rosso e di blu, e benché sia un colore a sé stante, mantiene alcune
proprietà degli altri due, in quanto composto da essi, anche se ne perde la nettezza di significato. Il violetto tenta di unificare la conquista impulsiva del rosso e la dolce sottomissione del blu, e rappresenta dunque l'identificazione. Questa identificazione è una sorta di unione mistica, una profonda intimità di sentimenti che punta ad una fusione totale tra il soggetto e l’oggetto, che fa sì che tutto quel che il soggetto pensa e desidera possa divenire una realtà. In un certo senso è l'incantesimo, il sogno realizzato, uno stato magico nel quale i desideri sono soddisfatti. La persona che preferisce il violetto vuole avere dei rapporti magici. Vuole affascinare se stessa e gli altri in quanto, benché l'identificazione sia magica, la distinzione tra soggetto ed oggetto esiste ancora. Il violetto può essere l'identificazione in quanto fusione intima, erotica o può condurre ad una comprensione intuitiva e sensibile. Ma il suo carattere irreale e fantasioso può anche portare all'incapacità di distinguere, e di qui all'esitazione, all'incertezza, fino all'irresponsabilità. Un adulto preferisce normalmente uno dei quattro colori primari (rosso, verde, blu, giallo) al violetto. La scelta di questo colore da parte dei giovanissimi dimostra che per loro il mondo è ancora un luogo magico, in cui possono ottenere tutto ciò che desiderano: stato d'animo che ha certo un suo fascino, ma che non è bene si prolunghi nell'età adulta. la scelta del violetto in quest'ultimo caso indica invece una tensione prolungata, le conseguenze di uno choc, o di situazioni difficili vissute in tutta la prima infanzia. Si tratta di soggetti che necessitano di una comprensione particolare, di un trattamento pieno di riguardo e di molto affetto. E che hanno l'esigenza di un partner nel quale identificarsi. Ma può anche trattarsi di i soggetti che vogliono essere stimati per il proprio fascino, per le proprie maniere, che vogliono farsi notare. Sensibili e con buon gusto, non vogliono che le proprie relazioni li trascinino in responsabilità troppo grandi da affrontare.